L’evoluzione di Oculus Visore VR

Qual è stata l’evoluzione di Oculus Visore VR negli anni? In questo articolo abbiamo raggruppato le varie innovazioni dei modelli usciti creando una guida Oculus per provare a predire quale sarà la direzione dei visori in futuro.
Oculus storia aziendale
Oculus è l’azienda leader nella progettazione e produzione di visori per la realtà virtuale. Fondata da Palmer Luckey, fa ora parte di Meta (ex. Facebook). Come altre aziende della Silicon Valley, anch’essa nasce da una brillante intuizione. Il giovane Palmer Luckey infatti ha passato gran parte della sua adolescenza a collezionare vecchi visori VR degli anni ’80 e ’90 (che all’epoca erano stati dei veri flop per limiti tecnologici) per passione. Una volta diventato il detentore di una delle collezioni di visori più numerosa al mondo ha iniziato a pensare di creare il proprio visore VR.
La svolta avverrà con l’incontro fortuito con John Carmack (co-founder di id Software e capo programmatore di videogiochi come Doom, Quake etc.) che dopo aver ricevuto un prototipo di visore lo presenterà pubblicamente sul palco dell’E3 (la più importante fiera del videogioco). Di lì a poco Palmer Luckey nel 2012 fonderà Oculus VR assieme a Brendan Iribe, Michael Antonov e Nate Mitchell. Questa promettente azienda verrà successivamente acquisita da Facebook nel 2014.
Oculus Rift Dev Kit 1 (2013)

Nel 2013 esce Oculus Rift Dev Kit 1. Si tratta del primo visore uscito prima dell’acquisizione dell’azienda da parte di Facebook. Questo visore non è mai stato commercializzato al pubblico in quanto è stato inviato ai soli developer che hanno contribuito e partecipato al lancio del progetto sulla piattaforma Kickstarter (la campagna ha raccolto $ 2,4 milioni, dieci volte l’obiettivo originale di $ 250.000).
A livello tecnico possiamo dire che questo device necessita di essere collegato costantemente ad un PC (Windows, Mac o Linux) per essere alimentato e per funzionare. Esso permette il solo tracciamento della rotazione della testa tramite l’utilizzo di Girscopio, Accelerometro e Magnetometro. Monta uno schermo LCD con una risoluzione totale di 1280 x 800 (640 x 800 per occhio), con una refresh rate (frequenza di aggiornamento dei frame massima) di 60 Hz e un field of view (campo visivo) di 110 gradi.
Oculus Rift Dev Kit 2 (2014)

Oculus Rift Dev Kit 2 esce nel 2014 ed è l’ultimo modello rilasciato da Oculus VR prima dell’acquisizione di Facebook. Anche questo device è stato progettato per essere utilizzato e testato esclusivamente dagli sviluppatori. Come il Dev Kit 1, è necessario il collegamento al PC per il suo funzionamento. In questo modello aumenta la risoluzione dello schermo OLED, ora 1920 x 1080 (960 x 1080 per occhio), con un refresh rate massimo di 75 Hz. A differenza del Dev Kit 1 però, il visore permette >sei gradi di libertà di movimento, tracciando la rotazione della testa sempre tramite Giroscopio, Accelerometro e Magnetometro, e il movimento nello spazio tridimensionale attraverso camere esterne separate e sensori montati nel visore.
Samsung Gear VR (2015)

Samsung Gear VR è il primo device portatile stand alone rilasciato da Facebook-Oculus in collaborazione con Samsung. Per il funzionamento necessita dell’utilizzo di un telefono da inserire all’interno del visore, il quale si occupa del rendering stereoscopico delle app VR, presenti in un apposito store per Android. Gli unici device supportati sono i Samsung ovviamente. La risoluzione e il refresh rate dipendono dal device montato e possiede un field of view di 96 gradi. Può essere utilizzato attraverso un trackpad presente sul lato del visore o attraverso un controller esterno. Anche l’audio dipende dal telefono montato, con la possibilità di utilizzare delle cuffie con presa jack. Non permette il movimento nello spazio, non avendo tracker esterni o camere per il tracciamento dell’area di gioco. Utilizza il Giroscopio, l’Accelerometro e il Magnetometro per tracciare solamente la rotazione della testa.
Oculus Rift CV1 (2016)

Basato su Dev kit 2 fa parte della famiglia più costosa dei device Oculus, la quale permette però la migliore esperienza VR. Oculus Rift CV1 richiede un costante collegamento cablato al PC (desktop o laptop) con sistema operativo Windows. Dal primo Rift in poi infatti, Facebook-Oculus decide di non supportare più i sistemi operativi Mac e Linux a causa di incompatibilità hardware e software. Per essere utilizzato necessita di due controller Oculus Touch e due Traker per mappare l’area di movimento dell’utente. I requisiti minimi del PC per essere utilizzato sono:
- CPU: Intel i3-6100/AMD Ryzen 3 1200, FX4350
- Graphics Card: NVIDIA GTX 1050Ti/AMD Radeon RX 470
- Memory: 8 GB RAM
- OS: Windows 8.1
Possiede una risoluzione di 2160 x 1200 (1080 x 1200 a occhio), con un refresh rate di 90 Hz e 110 gradi di field of view attraverso uno schermo OLED. A livello audio monta cuffie che consentono un audio spaziale a 360 gradi e un microfono per comunicare in gioco. Nonostante sia il primo della famiglia Rift, rimane il visore con il tracking più accurato, poiché utilizza 2 sensori esterni IR LED che permettono 6 gradi di libertà di movimento in un’area di 2.5m x 2.5m.
Oculus Go (2017)

Oculus GO è il primo device completamente standalone (senza utilizzo di smartphone o PC esterni), creato in collaborazione con Qualcomm e Xiaomi, molto più economico del Rift. Il core del sistema operativo è Android, customizzato da Oculus per renderlo fruibile in VR. Viene venduto assieme ad un unico controller esterno. Ha accesso a tutte le app sviluppate per Gear VR. Avendo l’hardware integrato, è leggermente più potente del Gear VR, consentendo una risoluzione totale di 2560 x 1440 e un refresh rate massimo di 72 Hz. Per quanto riguarda l’audio, monta speaker che permettono l’audio spaziale, in alternativa permette l’utilizzo di cuffie tramite jack audio. Utilizza il Giroscopio, l’Accelerometro e il Magnetometro per tracciare solamente la rotazione della testa, non permettendo il movimento nello spazio.
Oculus Rift S (2019)
Oculus Rift S, evoluzione diretta del primo Rift, è stato creato in collaborazione con Lenovo. Anche questo device deve essere collegato al PC (desktop o laptop che soddisfino i requisiti minimi). A differenza però del primo Rift, non necessita di tracker esterni per tracciare l’area di gioco poiché monta camere e sensori direttamente nel visore (permette 6 gradi di libertà di movimento). È stato aumentato il comfort grazie ad una nuova fascia per la testa e all’eliminazione delle cuffie integrate (sono presenti gli stessi altoparlanti montati su Quest e un entrata jack 3.5mm). Grazie al nuovo schermo LCD, il Rift S offre una miglior qualità visiva, con una risoluzione totale di 2560 x 1440, abbassando però il refresh rate a 80Hz. Ha accesso a tutte le esperienze PC della famiglia Rift.
Oculus Quest (2019)

Uscito in contemporanea con Oculus Rift S, Oculus Quest è il punto di partenza della nuova concezione di realtà virtuale, più economica e aperta rispetto alla famiglia Rift. È un visore standalone basato su sistema Android e Qualcomm Snapdragon 835, ma a differenza dei suoi predecessori mobile, permette 6 gradi di libertà di movimento e l’utilizzo di due controller in contemporanea (come nella famiglia Rift). La risoluzione dello schermo, nuovamente OLED, è di 1660 x 1440 a occhio con un massimo di refresh rate di 72Hz.
È chiaro fin dal suo annuncio che la famiglia Quest sarà la futura generazione dei visori VR di Oculus, infatti nell’aprile 2021 è cessata la produzione di Rift S. A riprova di questo, successivamente è stata introdotta per la famiglia Quest la tecnologia Oculus Link, che permette di connettere il visore al PC e di aver accesso a tutte le esperienze prima accessibili solo tramite Rift. Tale device combina quindi i vantaggi della portabilità con la possibilità di ottenere una resa grafica di alto livello sfruttando le risorse di un pc esterno.
Oculus Quest 2 (2020)

Diretto successore di Quest e Rift S è Oculus Quest 2. È sostanzialmente un upgrade hardware del primo Quest (Snapdragon XR2, 6 GB RAM), con un display LCD 1832 x 1920 per occhio, fino ad un massimo di 120 Hz. Costa in media 100 euro in meno rispetto al primo Quest, anche se la qualità di fabbrica, dal laccetto ai controller è visibilmente inferiore al primo Quest.
Meta Quest Pro (2022)

L’ultimo visore di casa Meta, ovvero il Meta Quest Pro, si discosta dalla linea Quest classica per obiettivi, ambito di utilizzo e costo. Infatti le innovazioni tecnologiche presenti, molto orientate alla realtà mista, e le numerose migliorie apportate lato comfort (ribilanciamento del peso verso la parte posteriore), rendono il Quest Pro più adatto ad un ambiente lavorativo, visto anche il considerevole aumento di prezzo rispetto al Quest 2. I miglioramenti più importanti apportati sono:
- Realtà mista: grazie ad una scala di colori 1.3 volte più grande e ad una risoluzione 4 volte superiore rispetto al Quest 2, l’integrazione del mondo virtuale con il mondo reale risulta essere più fluida;
- Espressioni facciali: attraverso il tracciamento delle espressioni facciali dell’utente, è ora possibile riprodurre sul proprio avatar le movenze del volto in tempo reale;
- Controller Touch Pro: i nuovi controller includono al loro interno 3 fotocamere e un processore Snapdragon 662 per aumentare la precisione e il feedback aptico durante l’utilizzo;
- Hardware: 10 sensori VR/MR, audio spaziale, 12GB di RAM e processore Snapdragon XR2+ rendono il Meta Quest Pro notevolmente più performante del suo fratello minore Quest 2;
- Multitasking: grazie alla nuova potenza di calcolo e al miglioramento software, è ora possibile avere più schermate aperte in contemporanea. Ciò aumenta considerevolmente la flessibilità del dispositivo e il suo potenziale produttivo.